:: EROINA ::

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  1. ELe.LoVeS.HeR.SoLdieR
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    L'eroina (diacetilmorfina) è una sostanza semisintetica ottenuta dall'alcaloide morfina per reazione con l'anidride acetica.

    La dipendenza da eroina è identica a quella da morfina, ma si instaura più in fretta e con quantitativi di sostanza più bassi. Anche le dosi letali sono più basse, per cui il rischio di overdose è maggiore.

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    Tipologie
    Sono noti ad oggi quattro diversi tipi di eroina:

    - bianca, di origine prevalentemente thailandese, che è la più pura;
    - rosa, proveniente dalla Birmania;
    - brown sugar per via del suo aspetto simile allo zucchero di canna, che è la meno pura;
    - al limone, di origine turco-iraniana, detta così perché si scioglie più facilmente in acqua acidulata con acido citrico.

    Tuttavia bisogna sempre tenere in considerazione che l'eroina, specialmente durante il processo della vendita al dettaglio, contiene basse dosi di principio attivo (mediamente il 25%) perché viene corretta con varie sostanze da taglio al fine di aumentarne il volume e quindi migliorare i guadagni.


    Storia
    Struttura chimica dell'eroinaL'eroina, derivata per acetilazione della morfina, fu sintetizzata la prima volta nel 1874 dal ricercatore inglese C.R. Wright, ma la nuova molecola sperimentata su animali non fu considerata interessante. Venne risintetizzata nel 1897 da Felix Hoffmann, un chimico tedesco che lavorava per la Bayer; in quel periodo l'acetilazione era una tendenza diffusa per la ricerca di molecole più attive. Hoffmann realizzò l'acetilazione dell'acido salicilico, ottenendo l'Aspirina, e solamente 11 giorni dopo fece altrettanto con la morfina, producendo appunto l'Eroina.

    L'intento era quello di ottenere una molecola più efficace della codeina nel sedare la tosse, nella tubercolosi e nelle patologie respiratorie. Le effettive proprietà sedative sul centro del respiro (le stesse che portano a morte nell'overdose) furono inizialmente male interpretate, ritenendo che la riduzione del ritmo respiratorio dipendesse da una migliorata efficienza respiratoria.

    Fu battezzata commercialmente eroina (dal tedesco "heroisch", eroico, giacché inizialmente la si credeva priva degli spiacevoli effetti collaterali di dipendenza e assuefazione palesati dalla morfina), e cominciò ad essere venduta liberamente dalla multinazionale farmaceutica Bayer dal 1899, in breve tempo l'impiego terapeutico si ampliò alle più disparate patologie pneumologiche, ma anche neurologiche, ginecologiche, o a semplici dolori ecc. Si diffusero pertanto svariate preparazioni farmaceutiche acquistabili liberamente, questo fece sì che l'eroina divenne velocemente uno dei farmaci più venduti in assoluto.

    A parte qualche farmacologo contro corrente, non la si riteneva in grado di dare dipendenza. L'eroina in realtà è molto più potente della morfina, le dosi terapeutiche sono molto più basse e la sua azione ipnotica è minore. La dipendenza è molto forte e si instaura più rapidamente. Alcuni ritengono che il successo sia però legato al nome suggestivo, più che alle proprietà farmacologiche; non ha avuto lo stesso successo una molecola cinque volte più potente, ma dal nome commercialmente infelice: l'idromorfone.

    L'eroinomania divenne rapidamente una emergenza sanitaria: nel 1905 la città di New York consumava circa due tonnellate di eroina all'anno. In Cina, sotto forma di compresse da fumare, iniziò a sostituire l'oppio. L'Europa e il vecchio mondo non rimasero immuni e il consumo si diffuse rapidamente. In Egitto nel 1930 il fenomeno aveva assunto proporzioni drammatiche: si calcola che su 14 milioni di abitanti vi fossero 500.000 eroinomani.

    Di fronte a questi fatti le autorità corsero in fretta ai ripari: l'Italia e gli Stati Uniti vietarono produzione, importazione e uso di eroina nel 1925; nello stesso anno viene firmata a Ginevra la Convenzione internazionale dell'oppio, a cui aderirono molte nazioni. Le ultime nazioni a mettere al bando l'eroina sono state la Cecoslovacchia (1960) e il Portogallo (1962).

    Tuttavia la fortissima richiesta fece sorgere un po' dovunque laboratori clandestini in cui l'eroina veniva prodotta a partire dall'oppio e dalla morfina in esso contenuta: uno dei più grandi aveva sede a Marsiglia negli anni '60: sintetizzava eroina bianca sfruttando come materia prima l'oppio proveniente dalla Turchia, e riforniva principalmente il nordamerica. Una vasta operazione di polizia concordata fra i paesi interessati distrusse i laboratori e smantellò la rete di traffico ad essi collegata, ma subito dopo si aprì una nuova rotta clandestina che portava l'oppio da Birmania, Thailandia e dagli altri paesi del cosiddetto Triangolo d'oro ad Amsterdam, dove veniva trasformato in eroina. Da questi nuovi laboratori nacque la variante brown sugar, chiamata così perché aveva l'aspetto del caramello o dello zucchero di canna a seconda della purezza. Negli anni dal 1971 al 1973 l'eroina viene lanciata sul mercato italiano delle droghe con una vera e propria operazione di marketing: vennero fatte sparire tutte le altre e fu offerta al loro posto eroina a prezzi molto bassi. Poco dopo, quando i consumatori erano passati alla nuova droga e ne erano divenuti dipendenti, il prezzo salì alle stelle.

    Attualmente i paesi del triangolo d'oro, con l'eccezione dell'Afghanistan a causa delle recenti guerre, hanno acquisito il know-how chimico necessario e non esportano più oppio da raffinare ma direttamente eroina pronta all'uso.


    Effetti a breve termine
    Un pezzo di Eroina neraGli effetti sono del tutto analoghi a quelli della morfina: attraversata la barriera ematoencefalica l'eroina perde i gruppi acetili trasformandosi in morfina, in 3-monoacetilmorfina e in 6-monoacetilmorfina (6-MAM), il metabolita più potente e più attivo dei tre.

    narcotico euforizzante.
    deprime il centro respiratorio nel sistema nervoso centrale.
    La dose letale è di circa 100 mg endovena nei soggetti non assuefatti; una dose per consumo voluttuario ne contiene da 3 a 10 mg. Nei tossicodipendenti si sviluppa sia tolleranza sia dipendenza, per cui aumentano sia la dose letale che quella necessaria per ottenere l'effetto cercato: molti dipendenti da eroina ne assumono da 2,5 a 3 grammi al giorno in due-tre dosi. A differenza della morfina, quando iniettata endovena l'eroina provoca un caratteristico flash euforico della durata di circa 30-60 secondi, dovuto al rapido superamento della barriera ematoencefalica e conseguente saturazione dei recettori oppioidi; la rapidità di saturazione dei recettori è anche il motivo per cui i consumatori di eroina prediligono la via di somministrazione endovenosa. L'eroina inoltre viene spesso fumata o sniffata.

    Il cocktail di eroina più cocaina viene comunemente chiamato "speedball".


    Effetti a lungo termine
    I più importanti effetti collaterali a lungo termine riguardano principalmente l'instaurarsi di una dipendenza fisica e psichica a seguito di un determinato periodo di tempo - che varia da persona a persona - di uso costante della sostanza. Una volta instaurata la dipendenza, il tossicodipendente è "costretto" a continuare ad assumere la sostanza per evitare le fortissime crisi d'astinenza - sia fisiche che psichiche - che gli oppiacei portano con sè.

    Oltre alla dipendenza, il consumo ripetuto e costante di eroina generalmente causa stitichezza, apatia, depressione, perdita della libido[senza fonte].

    Nella classifica di pericolosità delle varie droghe stilata dalla rivista medica Lancet, l´eroina occupa il primo posto.

     
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