Colpiti 100 milioni di clienti Sony, Il cyber-furto fa tremare il gruppo

Il colosso giapponese: «Altri 25 milioni di casi».

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ELe™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Se non è il cyber-furto del secolo poco ci manca. Il bilancio del maxi-colpo ai danni di Sony continua ad aggravarsi. Proprio mentre il colosso giapponese annunciava il ripristino di Playstation Network e il titolo cominciava a ripartire in Borsa, è arrivata la doccia gelata: altri 25 milioni di utenti “beffati” dai pirati, che hanno rubato i dati delle carte di credito e i dati personali. A tarda notte la Sony ha fatto sapere di aver nuovamente bloccato il portale per continuare con gli accertamenti e per mettere al sicuro i suoi clienti. Il gruppo- in una nota- ha spiegato che i furti sono avvenuti a distanza ravvicinata: il primo tra il 16 e il 19 aprile, il secondo, più imponente, tra il 17 e il 19.

    Nel fine settimana la Sony ha provato a correre ai ripari chiedendo scusa e offrendo contenuti gratuiti ai clienti che hanno subito danni. Durante la prima fase del ripristino, gli utenti registrati ai servizi Playstation Network (Psn) potranno accedere ad alcune delle funzioni principali, come il gioco online, la gestione dei dati personali e il download di contenuti audio/video. «Ci scusiamo profondamente per il grave disagio arrecato ai nostri utenti», ha detto Kazuo Hirai, numero due del gruppo e presidente della divisione videogiochi. Hirai ha spiegato che nonostante l’incidente lo sviluppo dei servizi online rimane una «priorità strategica». Sul versante sicurezza, Sony ha annunciato una serie di misure per rafforzare la protezione delle infrastrutture online, tra cui un nuovo sistema di controllo automatico contro le intrusioni e la cifratura a più livelli dei dati personali.

    Ma, come in un risiko, la gaffe potrebbe avere un impatto devastante sui conti. Nelle ultime ore si stanno moltiplicando le iniziative di studi legali, pronte ad avviare una class-action, mentre le società di consulenza del colosso giapponese hanno già ipotizzato indennizzi potenziali da 1,5 miliardi di dollari.



    Playstation violata
    che cosa si rischia?


    Che cosa è successo alla Playstation 3, che non funziona da una settimana?
    La Sony ha lanciato un allarme di sicurezza ed ha chiuso la sua popolare piattaforma per videogiochi in rete, mandando offline i servizi «Psn» (Playstation Network) e «Qriocity» (per video e musica).


    Che cosa è successo alla Playstation 3, che non funziona da una settimana?

    Non è chiaro. Secondo la versione della Sony, un non meglio identificato pirata informatico, definito ieri in un comunicato come «persona non autorizzata», sarebbe riuscito a impossessarsi dei dati personali dei clienti registrati alla piattaforma online della Playstation. Ma molti esperti dubitano della versione della multinazionale.

    Di quali dati personali si tratterebbe?
    Nomi, date di nascita, indirizzi, codici postali, password, e-mail, storia dei pagamenti delle bollette, e si teme anche i numeri delle carte di credito di chi ha effettuato acquisti online attraverso «Psn» o «Qriocity». Infatti, anche se nella nota inviata ai suoi clienti Sony scrive che «niente al momento permette di affermare che siano stati rubati dati bancari», aggiunge che «non possiamo escluderlo».

    E’ un problema che riguarda anche le vecchie console Playstation 1 e 2?
    No, perchè non sono collegate a Internet.

    Come funziona Playstation Network?
    Si tratta di una rete di console online che connette milioni di utenti, i quali grazie a Internet possono giocare gratis assieme e chattare tra di loro, ma anche noleggiare film in tv.

    Quanti sono i clienti registrati a Playstation Network?
    Sono ben 77 milioni di persone in tutto il mondo.

    E in Italia?
    Si stima siano circa un milione e mezzo gli utenti italiani registrati al network, di cui circa il 70 per cento frequentatori abituale.

    Come è possibile che una sola persona possa portare a termine una violazione di tale portata?
    E’ la domanda che sta rimbalzando fra gli esperti informatici, secondo cui è più probabile che si tratti o di un attacco criminale organizzato oppure di un difetto di sistema della Sony, che è criticata perché adopera un sistema proprietario chiuso e quindi non permette a nessuno di sapere come funziona e quali siano le sue vulnerabilità. E’ lo stesso problema dei sistemi proprietari di Microsoft e di Apple, a differenza dei software «open source».

    E’ la prima volta che succede?
    No. Ma è la prima volta che sono coinvolti così tanti utenti. Soprattutto, è la prima volta che un’azienda è costretta ad ammettere pubblicamente di aver dovuto chiudere i battenti di un servizio per un tempo indefinito per problemi di sicurezza.

    Quanto è grave?
    Per la Sony, è un danno di immagine, tutto a vantaggio dei suoi concorrenti. Per gli utenti, se anche fossero stati sottratti i loro numeri di carta di credito, la stessa sorte non dovrebbe toccare necessariamente ai codici di sicurezza stampati sul retro delle carte: quindi la situazione potrebbe non essere irreparabile.

    C’è un nesso con il recente crollo di Amazon?
    No. Perché Sony dichiara di essere stata «bucata» (dall’esterno o dall’interno ancora non si sa), mentre ad Amazon era crollata l’infrastruttura di «cloud computing» (su server remoti).

    Che cosa sta facendo la Sony per correre ai ripari?
    Ha aperto una pagina web (http://us.playstation.com/news/consumeralerts/) per gestire la crisi e dichiara di lavorare per «ricostruire il sistema e rafforzare l’infrastruttura di rete».

    La multinazionale si è comportata correttamente?
    Finché non sarà chiarito l’accaduto, è difficile giudicare. La maggiore critica che le viene mossa è che abbia impiegato troppo tempo prima di informare gli utenti del pericolo associato alla sottrazione di dati sensibili.

    Che cosa si può fare per non correre rischi?
    Sospendere presso la propria banca la carta di credito registrata sul network o monitorarne gli addebiti; cambiare la password dell’indirizzo e-mail utilizzato per la registrazione; e fare attenzione a truffe in cui vengono richiesti dati personali.

    E in caso di furto accertato?

    Per ottenere il risarcimento dei danni subìti le associazioni dei consumatori non escludono una class action per la mancata protezione dei dati personali e la tardiva comunicazione della grave situazione.

     
    Top
    .
  2. *Spud*
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    bel casino và
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Ste.Loves.His.Princess!

    Group
    Administrator
    Posts
    13,812
    Reputation
    0
    Location
    Mondovì (CN)

    Status
    Offline
    bella merda porca troia..lo sapevo che dovevo prendere l'xbox...sta cazzo d sony fa ridere...si impegnano a non far modificare la play e poi si fanno fottere su tt il resto...coglioni
     
    Top
    .
  4. piee
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    meglio che non bestemmio va!
     
    Top
    .
  5. °Andre°
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Che casino si.. sti hacker però sono dei geni allucinanti!
     
    Top
    .
4 replies since 3/5/2011, 12:06   46 views
  Share  
.