Addio Dino De Laurentiis. Scompare l'ultimo tycoon

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    ROMA - E' morto a Los Angeles il produttore Dino De Laurentiis. Era nato a Torre Annunziata l'8 agosto del 1919. Il suo vero nome era Agostino De Laurentiis.

    Dino de Laurentiis ha prodotto alcuni tra i film più celebri del cinema italiano, da Riso Amaro (1948) di Giuseppe De Santis a Napoli milionaria (1950) di Eduardo De Filippo, da Dov'é la libertà? (1954) di Roberto Rossellini a Miseria e nobiltà (1954) di Mario Mattoli e La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, con Alberto Sordi e Vittorio Gassman, Leone d'Oro a Venezia. Nel 1948 con Carlo Ponti ha costituito la Ponti-De Laurentis e ha realizzato il primo film italiano a colori, Totò a colori (1952) per la regia di Steno. Con Federico Fellini sono arrivati poi La strada e Le notti di Cabiria, ambedue premi Oscar per il miglior film straniero. Nel 1957 ha sposato l'attrice Silvana Mangano, morta nel 1989. Ha anche realizzato gli studi di Dinocittà vicino Roma e anche in America ha prodotto pellicole di grande successo, come I tre giorni del Condor di Sidney Lumet, Il giustiziere della notte di Michael Winner (1974, con Charles Bronson), i remake di King Kong di John Guillermin (1976) e di Il Bounty di Roger Donaldson (1984, con Mel Gibson) oltre all'Anno del dragone di Michael Cimino. Tra le pellicole più recenti, Hannibal di Ridley Scott.

    LUCISANO, IL PIU' GRANDE DI TUTTI - "Dino De Laurentiis non era solo il più grande produttore italiano, ma il più grande produttore internazionale". A dirlo è il suo collega Fulvio Lucisano, che racconta come solo ieri pomeriggio "avevo sentito Dino e stava benissimo. Abbiamo parlato perché c'era un progetto da fare insieme, è davvero incredibile quello che è successo". Lucisano ha poi detto all'ANSA di avere "in mente, insieme all'Anica, grandi progetti per ricordare la figura di Dino".

    RICKY TOGNAZZI, SUOI FILM RESTANO IMMORTALI - "Come tutti i grandi del cinema italiano, i film di Dino De Laurentiis resteranno, per fortuna, immortali". Così Ricky Tognazzi, a margine della presentazione della miniserie 'Mia madre', da lui diretta, in onda il 14 e 16 novembre su Raiuno, commenta la scomparsa del produttore cinematografico. "Dino - ricorda Tognazzi - era un uomo di una simpatia straordinaria, che ho avuto il privilegio di incontrare, con il quale mi sarebbe piaciuto lavorare. Anche se, infatti, se n'é parlato, non siamo mai riusciti a fare un film insieme". De Laurentiis era un uomo, conclude il regista, "soprattutto generoso e di grandi sentimenti e passioni, come gli uomini del Sud di una volta. I suoi film hanno un marchio di fabbrica inconfondibile".

    AMELIO, SE NE VA PRODUTTORE PIU' GRANDE - "Ho saputo della scomparsa di Dino de Laurentiis. Mi dispiace in modo particolare, per quello che ha rappresentato. E' stato il più grande dei produttori italiani nel bene e nel male. Ha traghettato il cinema italiano verso Hollywood, con film come Guerra e pace. Per alcuni è stato l'inizio della fine e per altri ha permesso l'apertura verso il resto del mondo". L'ha detto Gianni Amelio, commentando la morte del produttore a margine della presentazione della 28/a edizione del Festival di Torino, di cui il regista è direttore artistico. "L'ho incontrato solo due volte e l'ho trovato attento al cinema e non solo all'affare che si può fare con il cinema - aggiunge Amelio -. Era qualcuno che curava il suo lavoro fino all'estremo scrupolo. Mario Monicelli mi ha detto che per La Grande guerra era tutti i giorni sul set e gli dava anche più pezzo di quanti ne chiedessi. Lui ammise anche di aver sbagliato qualche volta, come quando non fece La dolce vita, perché voleva cercato di imporre a Fellini un attore americano e di girare il film in inglese. Ci siamo incontrati per le candidature all'Oscar che avevo avuto. Lui aveva visto i film e parlandomene mi diceva cose precise, di cui una una molto toccante su Il ladro di bambini. Se n'é andato un grande del cinema".

    DEL NOCE, SCOMPARE UNO DEI GRANDI DEL CINEMA - "Scompare uno dei grandi del cinema italiano degli anni '50 e non solo''. Così Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction, commenta la scomparsa di Dino De Laurentiis, avvenuta a Los Angeles, all'età di 91 anni. Fino all'ultimo, ha sottolineato Del Noce, "ha conservato una lucidità straordinaria, rimanendo sempre sul pezzo con tanta voglia di fare". Il direttore di Rai Fiction ricorda di averlo sentito poco tempo fa al telefono, dagli Stati Uniti: "Mi chiamò per segnalarmi un attore che, a suo dire, aveva lo stesso carisma e le stesse capacità interpretative del grande Totò. Questo dimostra - ha concluso Del Noce - la sua grande voglia di continuare a lavorare".
     
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  2. ELe™
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    pian piano i grandi si spengono...kissà se tra 50-60 anni quelli considerati "grandi" ora faranno ancora parlare di se...o saranno solamente meteore...

    siamo pieni di meteore nel mondo della musica dello spettacolo e del cinema...almeno a confronto di una volta...solo più in pochi mantengono alta la loro reputazione...sopratutto in Italia
     
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1 replies since 11/11/2010, 17:51   19 views
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