11 settembre, 10 anni dopo

L'aereo contro il Pentagono e quella fitta ragnatela di misteri

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    "Avete ancora negli occhi il terrore di quel giorno?". È la domanda destinata a diventare il tormentone di ogni inizio conversazione a dieci anni dall’11 settembre 2001, quando gli attacchi terroristici in America aprirono una nuova era storica.
    È una domanda che suona molto sinistra e ricorda un’altra domanda di uguale impatto: "Hanno finalmente smesso di piangere gli agnelli, Clarice?". Nel film Il silenzio degli innocenti Hannibal Lecter, Anthony Hopkins, la poneva all’agente FBI Starling, Jody Foster, dopo averla aiutata ad individuare un killer psicopatico. A dieci anni di distanza molto è cambiato, ma in fondo non troppo.
    A Ground Zero, dove una volta sorgeva il World Trade Center, continuano a litigare.
    Il Pentagono è sempre lì, invece, freddo ed impenetrabile come una sfinge a cinque facce. Lo si individua immediatamente lasciandosi Washington DC alle spalle, percorrendo anche a piedi uno dei tanti ponti che attraversano il fiume Potomac che separa la capitale dalla Virginia. Pericolosamente vicino alla Casa Bianca - in meno di 10 minuti di macchina ci arrivi, stranamente accessibile - sbagli un’uscita dall’autostrada ti ritrovi in una delle 16 aree parcheggio per il personale. È veramente una costruzione intrigante: visto dall’alto sembra la tela di un ragno gigantesco, con cinque giri concentrici il cui perimetro è - inutile dirlo - pentagonale.
    Sede del Dipartimento della Difesa americana è praticamente una città in sé stessa con 23 mila impiegati, sia civili che militari, che ogni giorno si recano al lavoro in macchina, metropolitana o autobus. Salgono 131 rampe di scale o prendono 19 ascensori per raggiungere i loro uffici dislocati su cinque piani, hanno a disposizione un ristorante, due mense, sette bar di cui uno all’aperto nei quali consumano giornalmente 4.500 caffé, 800 litri di latte e 6.800 bevande analcoliche.
    Il tempo è scandito da 4.200 orologi a muro, si fanno di media cento mila telefonate al giorno e arrivano fino a un milione e duecento mila lettere e pacchi al mese. Un vero alveare di corridoi - circa 25 chilometri - costruiti in maniera tale da permetterti di raggiungere il lato più lontano da dove ti trovi in soli sette minuti. Fermo restando che si riesca ad entrare, il che è altamente improbabile a meno che non si sia a bordo di un 757 dirottato da estremisti islamici e quel giorno sia l’11 settembre 2001.
    Una data sinistra e inquietante in quanto 60 anni prima iniziavano i lavori di costruzione e bonifica della zona paludosa e stagnante sul lato della Virginia del fiume Potomac per fare spazio al Pentagono: appunto 11 settembre 1941. Fermo restando che sia stato veramente un Boeing 757 dell’American Airline ad affondare quella pugnalata al fianco dell’edificio perché, come tutte le teorie complottistiche nate dopo l’attacco, c’è ancora chi sostiene che quello, in realtà, è stato un attacco missilistico e che sarebbe ora che si mostrassero i video sequestrati subito dopo l’attacco. Il mistero si infittisce.
    E a nulla vale, per mettersi l’animo in pace, chiedere a Mita Carr, newyorkese trapiantata a Washington, che davanti al Pentagono nella propria auto afferma: "No, no di sicuro è stato un aereo di linea. Un mio amico lavora nell’edificio di fronte e l’ha visto". Se poi si insiste Mita aggiunge: "Beh, lui era girato di spalle ma il suo collega di fronte insiste che ha persino visto la coda con lo stemma dell’American Airline...".
    Dopo l’attacco, il Pentagono è tornato ad essere quello che era: cucita la ferita si è richiuso ad ostrica custodendo un segreto in più. Noi possiamo solo cercare di rispondere alla domanda che tutti ci fanno e la risposta potrebbe semplicemente essere nel titolo del film. Il silenzio delle vittime innocenti di un piano diabolico è ora più che mai presente nelle vite di tutti gli americani e finché ci saranno aerei a sorvolare i cieli d’America, c’è da giurare che il pianto straziante degli agnelli loro lo continueranno a sentire.
    Washington, DC.
     
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    Già 10 anni sono passati, sembra ieri che è successo!
     
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    quoto..mi ricordo esattamente dv ero e cosa facevo...mamma mia ke tragedia
     
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    io non mi ricordo tanto
     
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    CITAZIONE (Ste Benford @ 11/9/2011, 10:47) 
    quoto..mi ricordo esattamente dv ero e cosa facevo...mamma mia ke tragedia

    io pure. ero a un supermercato con mia sorella e sentimmo la notizia alla radio. però non ci rendemmo conto. arrivati a casa trovammo i miei con la tv accesa e lo speciale TG1
     
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  6. AnDrE.NiZza
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    una delle piu grandi bufale della storia dell'umanità.una storia inquietantissima.. il governo americano è semplicemente AGGHIACCIANTE. non ci sono altre parole per poterlo descrivere

    p.s. braki dove hai preso quest'articolo?? c'è un altra cosa che non quadra...... chi è Mita Carr?? non risulta alcuna notizia in web sulla sua testimonianza (o per lo meno ho girato ma non ho trovato niente) ....che sia un'ulteriore PALLA AGGHIACCIANTE buttata li dai media italiani per farci mettere il cuore in pace e dimenticarsi tutto?? .....MAH...
     
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    ecco qui la fonte andre: www.bergamonews.it/bergamo/articolo.php?id=46040 ...sinceramente manco l'ho letto ho scritto 11 settembre su google e l'ho postato
     
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6 replies since 10/9/2011, 23:32   53 views
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